DICEMBRE 2025
L’ultimo pensiero di questo 2025 è dedicato a un termine giapponese che racchiude in una parola quello che ho cominciato a costruire in questo lab: KODOWARI.
Kodowari rappresenta in giapponese un’ossessione positiva o un impegno profondo per qualcosa.
Quale parola migliore per esprimere ciò che è il lab per me.
Il 2025 è stato l’inizio di una nuova tappa di un viaggio che ha radici lontane nel tempo, frutto di una trasformazione personale, di riflessioni, di osservazioni, di esperienze che hanno plasmato questo “qualcosa” per cui sto mettendo un impegno profondo.
Perché non è solo ecologia. Sarebbe troppo limitante.
Mente e ci prende in giro chi grida che serve forza, serve potere, serve crescere e aumentare sempre di più la produzione. Innescando la paura della perdita del lavoro.
Abbiamo invece bisogno di ridisegnare un’intera economia non più basata sulla crescita ad ogni costo – dove tutto viene mercificato – ma sulle comunità, sulle relazioni, sul rispetto, sulla cooperazione.
Ammettiamolo: non ha senso in un mondo con dei limiti fisici reali. Ed è talmente semplice questa affermazione che non comprendo il motivo per cui non si accende nella massa una consapevolezza.
Ma c’è bisogno di una consapevolezza di massa per avere una speranza di guarigione.
Il mio invito è – per questo Natale e per i giorni avvenire – di NON comprare solo perché si deve fare, di eliminare il superfluo.
Grazie per aver letto fino a qui.
E per te, qual è il tuo kodowari?
Se ti va, scrivimelo via mail a hello@theconsciouslab.it
Al prossimo pensiero del 2026,
Eva De Marco
NOVEMBRE 2025
Innanzitutto grazie per aver deciso di approfondire il pensiero. Sembrerà poco e invece è un piccolo passo verso la consapevolezza, di questi tempi non è scontato.
La riflessione di questo mese è dedicata ai rifiuti.
Quante volte usiamo l’espressione “Butta via nella spazzatura, nell’umido, nella plastica…!”? Come se “buttare via” facesse sparire magicamente tutto. Purtroppo non è così:
In realtà viene nascosta solo alla vista.
La consapevolezza che dovrebbe nascere in noi è quella di rendersi conto di quanti rifiuti produciamo quotidianamente e che da qualche finiscono e in qualche maniera devono essere trattati.
Sebbene da anni abbiano promosso – a ragione – la raccolta differenziata, bisogna sapere che lo smaltimento dei rifiuti è comunque complesso e richiede un dispendio notevole di energia.
Per non incidere troppo sullo smaltimento rifiuti, la via migliore è sempre quella: consumare di meno e produrre meno rifiuti possibili.
Per esempio: hai fatto caso quanti barattoli si usano solamente per i detersivi in casa? Per le pulizie e per la cura personale, una famiglia, in un mese, mette nella plastica una decina di contenitori. Per non parlare se acquisti acqua da bere in bottiglia di plastica…
Prova a immaginare moltiplicato per un anno e per la popolazione solo per la città di Udine…sono davvero tanti. Perché tutta questa plastica deve essere (passaggi principali):
Ogni passaggio comporta energia e comunque inquinamento prodotto.
La soluzione? Acquistare detersivi alla spina, ricaricabili. A Udine ci sono dei negozi che ce li hanno. Ti dirò di più: dall’azienda che mi rifornisco io online, la tanica da 20 litri viene prelevata e riutilizzata. Per i detersivi in caso io non produco più plastica (oltre a utilizzare detersivi ecologici).
Prova: comincerai a vedere il bidone della plastica ridursi in modo consistente.
Sarà un bel traguardo per te, per la società e per l’ambiente.
Al prossimo pensiero,
Eva De Marco
OTTOBRE 2025
Non è fake news, è vero: abbiamo prodotto vestiti per altri 150 anni. Il brutto della faccenda è che:
La soluzione è il RIUSO. Per fortuna, anche qui a Udine, è che ci sono diversi negozi che vendono SECOND HAND e anche diversi mercatini che propongono vestiti vintage.
Il bello è che si può avere con poco dei capi davvero originali e – se vintage – di tessuti di qualità che durano nel tempo.
Non è moda quella che si vede su Temu, Shein, Zara, H&M. È puro consumismo e omologazione.
Dovremmo farci queste domande e rispondere con onestà:
A spezzare la catena del consumismo bastiamo noi.
Basta un gesto.
Al prossimo pensiero,
Eva De Marco
Domenica 12 ottobre 2025 dalle 10 alle 13 qui in lab.
“Vestire buono, pulito e giusto. Per tornare a una moda sostenibile” – Elly Roselle e Slow Fashion Italia
Un manifesto ispirato ai principi dello slow fashion. Parla di etica, produzione locale, economia circolare e rispetto per chi produce.
📍 Slow Food Editore, 2023
Il giorno in cui il mondo smette di comprare – J.B. MacKinnon
È la proposta di un futuro diverso, un futuro che inizia da una nostra semplice decisione: devo davvero premere il pulsante «acquista»?
SETTEMBRE 2025
…la frase detta da Zenone di Cizio, filosofo greco, continua così:
“siamo dotati di due orecchie e una sola bocca.”
In realtà la frase sarebbe col “tu” e non col “noi” ma ho voluto metterci anch’io in questa frase per evitare di fare l’insegnante in cattedra.
Ma cosa significa?
È un invito ad ascoltare di più invece di parlare troppo. Io aggiungerei anche la modalità di ascolto e cioè “attivo”.
Cos’è l’ascolto attivo?
L’ascolto attivo si basa sull’empatia e l’accettazione, in assenza di giudizio e di pensare più alla nostra replica che vogliamo dare.
Difficile? Sì, immensamente!
Non siamo abituati a farlo eppure capire i meccanismi e abituarci a fare questo esercizio quotidianamente ci fa aprire nuovi modi di percepire l’altro.
Sul lavoro, in famiglia, sui social…emettiamo e riceviamo giudizi spesso e non appena si riceve un giudizio si scatta subito sulla difensiva, è normale.
Ma come cambiare?
Innanzitutto riconoscendo di volerlo fare, di essere consapevoli che spesso infarciamo le nostre frasi di giudizi.
E poi…imparare la Comunicazione NonViolenta – CNV, un approccio pensato da Marshall Rosenberg (parecchi anni fa!).
Al prossimo pensiero,
Eva De Marco
Sabato 27 settembre 2025 dalle 10 alle 12 qui in lab.
LE PAROLE SONO FINESTRE (OPPURE MURI) – Marshall Rosenberg
LUGLIO 2025
Siamo arrivati a luglio e con questo caldo così opprimente anche i più scettici cominciano a pensare che qualcosa sia effettivamente è cambiato.
Penso sia automatico chiedersi: “Ma io cosa posso farci?”, “Non posso cambiare“, “Noi siamo già bravi, quelli che inquinano sono gli altri Paesi…“. E così via…
Domande lecite, però scaricare sempre sugli altri il “qualcosa da fare” non aiuta perché se tutti pensiamo così (ed effettivamente lo è…) allora siamo davvero messi male.
Torniamo quindi all’elaborazione del pensiero. Ogni nostro gesto produce un impatto sull’ambiente. Questi gesti molto spesso sono automatici, frutto di un meccanismo di abitudine.
E se cominciassimo a piccoli passi a monitorare ogni nostro gesto?
Partendo dalle cose facili, che possiamo fare senza troppo sforzo ma che possono fare la differenza.
> Qualche esempio?
Questi tre suggerimenti valgono tantissimo in famiglia e costano poco sforzo!
Questo mese troverai anche un libro super facile, è rivolto ai bambini ma è utile anche ai grandi: non ci sono scuse!
Al prossimo pensiero,
Eva De Marco
50 MISSIONI ANTIPLASTICA – Martin Dorey
THE CARBON FOOTPRINT OF EVERYTHING – Mike Berners-Lee
GIUGNO 2025
Sono sincera, per questo secondo pensiero – che al momento sarà di uno al mese – ci ho messo un po’. Ci sono talmente tanti pensieri da comunicare e non sapevo quale scegliere.
> Cosa vuol dire essere “un agente del cambiamento”?
Avere la consapevolezza di poter riuscire a cambiare le cose. Si può credere di non avere la forza sufficiente per farlo. Le cose che accadono ogni giorno e che che vengono proposte dai social, dalla tv e dai giornali, ci fanno sentire impotenti e soli. Ma è proprio quello che ci vogliono far credere.
Di certo non abbiamo la bacchetta magica per portare la pace nel mondo o fermare il cambiamento climatico in un giorno.
Quello che possiamo fare realmente è cambiare nel nostro piccolo, nella nostra famiglia, nella cerchia dei nostri amici.
> Sì, ma cambiare cosa?
Il modo in cui impattiamo nell’ambiente in cui viviamo. Perché se è vero che le nostre azioni inquinanti e di consumo ci hanno portato a questo, è vero anche che se diminuiamo e modifichiamo quelle stesse azioni possiamo nuovamente invertire la rotta.
> Difficile?
No. Basta poco e basta osservarsi. Il difficile non è cambiare le proprie abitudini ma riportare l’attenzione del cervello al presente.
Molla lo smartphone. C’è un mondo che ti aspetta. C’è una vita da vivere. Con consapevolezza.
Al prossimo pensiero,
Eva De Marco
28 RESPIRI PER CAMBIARE LA VITA – Daniel Lumera
IL POTERE DI ADESSO – Eckhart Tolle
MAGGIO 2025
Per questo primo pensiero sulla bacheca, ho pensato di partire dalla base, quel click che serve fare dentro la testa per scrollarci via di dosso la targhetta che ci hanno a forza inculcato negli ultimi decenni.
Consumare significa spendere soldi per acquistare – anche ciò che non ci serve – per poter far alimentare l’attuale sistema economico. Sistema economico che viene spinto e promosso verso una fantomatica e costante “crescita” che, in un sistema fisicamente chiuso come la Terra, non è fattibile, come è ovvio.
Ti chiederai: “Ma perché dovrei farlo?“
Ci sono tanti “perché“: per la tua salute, per non vedere un ambiente distrutto, per vivere meglio, per i tuoi figli… Ognuno può trovare la propria motivazione personale.
Da questo pensiero di base possono partire molti e complessi approfondimenti, un po’ alla volta li ritroverai su questa bacheca interattiva.
Al prossimo pensiero,
Eva De Marco
Ecologia Digitale – Altrəconsumo LE TALPE
Homo Deus – Breve storia del futuro – Yuval Noah Harari
Se vuoi, scrivici!